Navigazione in motonave dei fiumi Po e Mincio fino ai laghi Matovani di Mantova







Giugno 2011

Excursus:

Partiti da Cuneo con arrivo in mattinata a San Benedetto al Po’
tipico paesino in cui l’operosità dell’uomo si fonde con naturalezza alla tranquillità della natura dove i suoni della vita produttiva si perdono nei silenzi dell’aperta campagna, costellata da oratori, ville abbaziali, pievi matildiche, caseifici e corti agricole, dove la preziosa opera di bonifica dei monaci è ancora oggi visibile nelle idrovore monumentali e storiche.
San Benedetto Po è un luogo difficile da dimenticare, si entra dall’ingresso del monastero, che conserva ancora i cardini dell’antico portale e ci si trova nella maestosa piazza del Borgo, rimasta intatta nelle dimensioni
dall’epoca medioevale.

All'inizio del XVI sec. Polirone diventa quindi un centro intellettuale attivo, ospitando importanti studi teologici e filosofici.
La Basilica abbaziale accoglie con la sua imponenza i visitatori, la si può ammirare nell’architettura che disegnò il genio di Giulio Romano e che rappresenta il compendio dei momenti salienti della storia e delle civiltà polironiane.

Diversi sono gli stili architettonici che creano un interno raffinato ed omogeneo; romanici sono infatti il deambulatorio e le colonne murate, mentre gotici sono il tiburio e le volte. Antonio Begarelli, artista modenese che il Vasari definisce “il Michelangelo della terracotta”, realizza nel 1542 e nel 1559, trentadue statue di santi che arredano le navate e ornano gli ingressi delle cappelle laterali.

Un luogo particolarmente suggestivo è il quattrocentesco chiostro di San Simeone in stile tardogotico, databile tra il 1458 e il 1480 , sul chiostro si affaccia la sala del Capitolo, vero e proprio centro direttivo del cenobio, dove spesso si tenevano i capitoli generali della congregazione cassinese. Un terzo chiostro, dedicato a San Benedetto adiacente ad un fianco della basilica, fu ricostruito intorno al 1450 nell'ambito del rinnovamento architettonico di Polirone

Su piazza Matilde di Canossa si affaccia anche il refettorio monastico, costruito nel 1478 circa con incastrata sul muro una tele dipinta dal veronese Girolamo Bonsignori che raffigura l'Ultima Cena (oggi l’originale è conservata nel Museo Civico di Badia Polesine - Rovigo)





Successivamente si raggiunge Sacchetta di Sustinette , dove ci siamo imbarcati sulla motonave Andes 2000 ed abbiamo iniziato la navigazione fino a Mantova percorrendo prima il fiume del Po, massimo fiume italiano con la sua incomparabile bellezza, e poi si è raggiunto la cittadina di Governolo, (uno dei punti nevralgici della navigazione fluviale ) dove una conca di navigazione mette in comunicazione il Po con il Mincio. L’operazione di passaggi delle navi nella conca è una scena certamente inconsueta ed assistervi è un modo per appagare la naturale curiosità . Appena attraversata la chiusa si naviga il fiume Mincio tra salici piangenti e argentati, tra ninfee, stormi di aironi , per poi incontrare la Vallazza, il paesaggio del Mincio protetto dal WWF.
E’ questo, insieme ai laghi, l’ambiente più noto e certamente più suggestivo che suscita emozioni forte che lo rendono indimenticabile.

Arrivati a Mantova, abbiamo effettuato un giro panoramico della città. Il cuore antico della città si scopre passeggiando sui suoi ciottoli . L'immenso ciottolato e la cornice degli edifici monumentali rendono imponente piazza Sordello, alla quale fanno corona il Castello di S.Giorgio, la chiesa di San Pietro, il Duomo , i palazzi Vescovile e Bonacolsi-Castiglioni, dominato dalla Torre della Gabbia.
Sul lato opposto, il palazzo del Plenipotenziario, il porticato dei palazzi del Capitano e della Domus Magna e il Museo Archeologico Nazionale.

Proseguendo per piazza del Broletto, con il Palazzo del Podestà, la Torre Comunale e il raccolto, suggestivo Sottoportico dei Lattonai. Infine Piazza delle Erbe, salotto della città che riassume il Medio Evo con il palazzo della Ragione, la Chiesa romanica di San Lorenzo e la Basilica Albertiana di Sant'Andrea . Questa basilica custodisce, nella cripta, la venerata reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo ( esposta e portata in processione ad ogni venerdì Santo ) e la tomba del Mantegna .
In Piazza delle Erbe si trova la Torre fancelliana o Torre dell’Orologio : era casa del mercante Giovanni Boniforte da Concorezzo
Proseguendo nella passeggiata si è raggiunta la Casa di Andrea Mantegna grande pittore ed incisore italiano, infine il Palazzo Te costruito tra il 1524 ed il 1534 per volere dei Federico II di Gonzaga.


Fine del viaggio